LIPOSCULTURA APPARECCHIATURE
Il ruolo degli ultrasuoni interni nella lipoaspirazione è, da circa quindici anni, oggetto di acceso dibattito tra sostenitori e scettici della metodica. Questi ultimi in particolare argomentano che, oltre all’elevato costo delle apparecchiature, tale metodica aumenta il rischio di lesioni al derma od a terminazioni nervose, incrementa l’insorgenza di sierosi e costituisce una controindicazione alla lipoaspirazione superficiale, aumentando l’incidenza di onde ed irregolarità.
Per ridurre tali inconvenienti, pur mantenendo il vantaggio dell’aiuto degli ultrasuoni, nel 1998 Silberg (1) ha proposto l’uso degli ultrasuoni esterni associati alla lipoaspirazione (EUA o XUAL: External Ultrasound Assist). Applicati esternamente sul piano cutaneo, si propagano ai piani più profondi grazie all’abbondante presenza di liquidi infiltrati a scopo analgesico con la tecnica della tumescenza. La metodica si è rivelata vantaggiosa, poiché procura una ridotta resistenza alla penetrazione della cannula, minor fastidio per il paziente, minore edema ed un più rapido recupero postoperatorio. Inoltre, la maggiore fluidità dell’aspirato consente di utilizzare cannule molto sottili (2-2,5 mm.) con conseguente migliore uniformità del piano cutaneo.
Vi sono diverse teorie riguardanti il meccanismo di azione dell’EUA. Isse(2) aveva già dimostrato con uno studio endoscopico che l’ammorbidimento del tessuto osservato dopo il trattamento EUA era da addebitarsi ad un’allentamento dei legami connettivali intercellulari con conseguente ammorbidimento dello stroma di collagene situato attorno alle cellule adipose. Kinney(3) ha dimostrato una rottura dei legamenti connettivali sottocutanei. Alcuni studi istopatologici dimostrerebbero che le cellule adipose presenti nell’aspirato, pretrattato con EUA, sono intatte e Wilkinson arriva ad affermare il successo nell’attecchimento di grasso pretrattato con EUA. In realtà noi abbiamo osservato che, centrifugando secondo il metodo di Coleman grasso pretrattato con la metodica EUA ed altro di confronto non trattato, in quello trattato é presente una maggiore quantità di olio (circa il 10%), segno inequivocabile di rottura di cellule adipose. E’ dunque ipotizzabile, quale conseguenza del trattamento EUA, un’azione sia sul collagene sia sugli adipociti, anche se su questi ultimi in misura piuttosto modesta.
Il meccanismo d’azione degli ultrasuoni è legato a due ordini di effetti: effetto termico e cavitazione.
L’effetto termico, osservato inizialmente nei trattamenti fisioterapici, consiste in un aumento della temperatura tessutale provocato da un’azione meccanica delle onde sonore. Diversi fattori lo influenzano in modo più o meno significativo, come la capacità di dispersione del calore da parte del flusso sanguigno, la compattezza dei tessuti, la presenza di liquidi o aria. Il più alto coefficiente di assorbimento è stato individuato per il polmone, il più basso per il grasso. I parametri sono comunque molto variabili e non è possibile fare un’esatta previsione nell’utilizzazione terapeutica. Introducendo nel tessuto adiposo una sonda termica e trattando poi la cute soprastante con ultrasuoni, abbiamo riscontrato un aumento della temperatura limitato a uno o due gradi al massimo.
Il secondo effetto, la cavitazione, sembra invece essere quello determinante nel provocare i cambiamenti tessutali favorenti la successiva lipoaspirazione. Il fenomeno cavitazionale è ben visibile se poniamo alcune gocce d’acqua sulla sonda generatrice degli ultrasuoni quando essa è in funzione. Vedremo immediatamente l’acqua entrare in vibrazione ed evaporare con un modestissimo innalzamento termico (1-3 gradi C.). Le onde sonore trasferiscono la loro energia alle strutture cellulari provocando una “eccitazione” delle molecole d’acqua, con effetto di cavitazione. Tale fenomeno si traduce a livello dei tessuti nella rottura di alcune pareti cellulari e nell’allentamento dei setti connettivali intercellulari. Dal punto di vista obiettivo si riscontra un immediato e notevole ammorbidimento dei tessuti, che apparivano tesi dall’abbondante infiltrazione tumescente.

CENTRI IN ITALIA 

LOMBARDIA
Milano
tel. 02 58.31.27.87
tel. 02 78.16.28
tel. 02 66.71.16.56
Bergamo
tel. 035 21.11.45
Como
tel. 031 30.30.03

PIEMONTE
Torino
tel. 011 56.24.459

FRIULI VENEZIA GIULIA
Trieste
tel. 040 94.09.511
tel. 040 66.23.30

EMILIA ROMAGNA
Bologna
tel. 051 33.33.57
Imola
tel. 0542 34.83.3
Modena
tel. 059 35.99.66

MARCHE
Pesaro Urbino
tel. 072 13.54.4

VENETO
Padova
tel. 049 77.68.88
Vicenza
tel 335 81.97.507
tel. 0444 92.41.03

CAMPANIA
Napoli
tel. 081 68.35.58
tel. 081 57.52.291
Avellino
tel. 025 25.66.8

PUGLIA
Taranto

tel. 099 33.73.51

SICILIA
Messina
tel. 090 69.35.90
Canicattì
tel. 0922 85.76.22

SARDEGNA
Cagliari
tel. 070 30.53.93

ABRUZZO
Giulianova
tel. 085 80.04.489

LAZIO
Roma
tel. 06 32.27.991
tel. 06 85.35.37.73
tel. 06 33.09.45.024
tel. 06 90.63.104
tel. 06 33.09.41

 

 

 

LUAN Tecnologie Medico Estetiche - Corso Susa 242, 10098 Rivoli (TO) - Tel / Fax +39 011.978.34.36 / 32.45

torna su